WhatsApp ci spia per davvero? L’incredibile scoperta che conferma i sospetti di milioni di utenti: l’esperimento da esito positivo.
Possiamo davvero fidarci delle app che scarichiamo sul telefono? Questa è la fatidica domanda da un milione di dollari che tutti noi ci poniamo da sempre e, sebbene le big tech ci abbiano sempre tranquillizzato a riguardo, moltissime persone hanno sempre avuto qualche dubbio.
La prova definitiva circa il fatto che alcune applicazioni, in particolar modo WhatsApp, la più famosa e scaricata app di messaggistica istantanea al mondo, abbiano “spiato” dal microfono dell’app mentre dormivamo tutto ciò che accadeva intorno a noi, è arrivata qualche tempo fa da Foad Dabiri, noto ingegnere di X (ex Twitter, di proprietà di Elon Musk) che ha postato un’immagine davvero significativa e che ha fatto piovere numerosissime polemiche intorno all’app che, ormai parecchio tempo a questa parte, è diventata di proprietà di Meta.
In numerosi Tweet, infatti, si nota qualcosa di davvero curioso che nessuno avrebbe mai immaginato e che, se confermata, potrebbe essere la prova definitiva del fatto che, sebbene ci sia da parte dell’utente l’accettazione di tantissime regole (in particolar modo sull’utilizzo e la cessione dei nostri dati personali e di tantissime altre informazioni) questa sicuramente non è una di quelle.
Ma che cosa, nel concreto, ha fatto scatenare tutte queste polemiche? Ecco la prova, secondo l’ingegnere di X, WhatsApp ci spii a nostra insaputa.
WhatsApp spia il nostro telefono? L’esperimento
Nel tweet dell’ingegnere è stato pubblicato uno screenshot in cui, di notte, WhatsApp avrebbe attivato, all’improvviso, il microfono senza che, tuttavia, l’uomo avesse mai toccato il telefono dal momento che, come del resto è anche normale che sia, in quel momento stava dormendo.
Insomma, un fatto davvero molto strano ed allo stesso tempo curioso che, se confermato, getterebbe un’ombra di sospetto riguardo alla possibilità da parte di WhatsApp di attivare o disattivare a suo piacimento questa funzione.
La risposta da parte del team di supporto e legale di WhatsApp, però, non ha tardato ad arrivare: si tratterebbe, infatti, un bug di Android “relativo alla dashboard della privacy” per poi rassicurare tutti gli utenti relativamente alla privacy ed alla sicurezza dei propri dati.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene? Staremo a vedere, ma le ombre non si placano.