Una tecnologia da film di fantascienza | Il mantello dell’invisibilità esiste davvero

Forse neanche la scrittrice J.K. Rowling avrebbe mai immaginato che uno dei Doni della Morte potesse essere inventato nel mondo reale.

Fan del genere distopico, del fantasy, della fantascienza: questa notizia è soprattutto per voi. Un gruppo di scienziati si è messo al lavoro su una tecnologia per permettere alle persone di rendersi invisibili. Durante una manifestazione tenutasi a Shanghai il rinomato fisico Chu Junhao della Donghua University, ha presentato al pubblico una sorta di mantello, molto simile a quello apparso nella saga cinematografica di Harry Potter.

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Sembra magia o fantascienza, ma il mantello dell’invisibilità esiste davvero – 20centesimi.it – screen youtube

Il segreto dell’invenzione sta nel particolare materiale utilizzato per fabbricarlo, che renderebbe impossibile vedere ciò che si cela dietro. Uno dei Doni della Morte nati dalla penna di J.K. Rowling prende vita, gli ambiti di utilizzo di un tale strumento sono pressoché infiniti. A mettere le mani sul dispositivo per primi però sarebbero stati soprattutto i piani alti dell’esercito.

Come funziona il mantello dell’invisibilità? La spiegazione degli esperti

Un oggetto che è entrato da tempo nella memoria collettiva, sin dall’uscita al cinema del primo film della saga di Harry Potter e ancor prima nella mente dei lettori di J.K. Rowling. Il mantello dell’invisibilità è stato sognato in letteratura e su pellicola, solo oggi è divenuto realtà. L’annuncio arriva dalla Cina, ha lasciato tutti un po’ di stucco: l’invenzione fino a poco tempo fa era solo fantascienza.

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Una tecnologia che rende “invisibili”: di che si tratta (20centesimi.it)

“Ogni lente verticale comprime e assottiglia gli oggetti a essa paralleli, in questo modo la luce può rifrangere”, la magia è presto spiegata da Chu Junhao, il fisico della Donghua University a capo del progetto che ha parlato durante un evento scientifico che si è tenuto a Shanghai. Da anni i ricercatori cinesi stavano procedendo in questa direzione, così come quelli americani.

La Hyperstealth Biotechnology in Canada ha di recente brevettato dei materiali che possono essere utilizzati per creare questo tipo di dispositivi. Tra le principali applicazioni, ovviamente, quelle in campo militare ma Chu non esclude un utilizzo di massa: “Tutti ne potranno avere uno nell’armadio”. Al vaglio la possibilità di applicare la stessa tecnologia sugli aerei da caccia e sui veicoli terrestri, rendendoli impossibili da rintracciare per i radar nemici.

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