In pensione facilmente nel 2024 riscattando i periodi contributivi scoperti

Arrivano grandi novità nel mondo delle pensioni: ci sono direttive da non farsi sfuggire se si vuole valorizzare la tanto agognata entrata mensile.

La pensione è il Sacro Graal della seconda parte della nostra vita e non smette di essere oggetto di riforme e aggiornamenti. La prossima bozza della Legge di Bilancio 2024 introduce una significativa novità per i lavoratori interamente nel sistema contributivo, offrendo loro la possibilità di riscattare fino a 5 anni di periodi non coperti da contribuzione. Questa misura è destinata a colmare i vuoti contributivi, equiparando tali periodi agli altri periodi di lavoro. L’implementazione di questa nuova opzione è prevista per il biennio 2024-2025.

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Il meccanismo proposto è simile al riscatto della laurea, consentendo ai lavoratori di recuperare periodi non coperti da contribuzione attraverso un pagamento in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili. Questa opportunità è riservata ai soggetti che sono completamente integrati nel sistema contributivo e che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996.

La Legge di Bilancio 2024 sulla pensione

Il disegno di Legge di Bilancio 2024 presenta, per quanto concerne gli interventi dedicati alla previdenza, diverse innovazioni, soprattutto per quanto riguarda le pensioni anticipate. Tra le proposte più rilevanti c’è la possibilità di riscattare i vuoti contributivi, ovvero i periodi in cui non è stata versata alcuna contribuzione. Questa misura è specificamente rivolta ai lavoratori interamente nel sistema contributivo, permettendo loro di colmare i vuoti dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2023.

Legge di Bilancio 2024 sulle pensioni
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La bozza del testo sottolinea che questa misura sarà introdotta in via sperimentale per il biennio 2024-2025, favorendo i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata. I beneficiari devono risultare privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non devono essere già titolari di pensione.

La possibilità di riscattare periodi fino a 5 anni, anche non continuativi, è un elemento chiave della proposta. La richiesta di riscatto può essere presentata attraverso una domanda apposita, e la somma da versare è determinata in base ai criteri stabiliti dal decreto legislativo n. 184/1997.

È importante notare che il datore di lavoro può sostenere il costo del riscatto per i lavoratori del settore privato, destinando a questo scopo i premi di produzione spettanti ai lavoratori stessi, con la possibilità di dedurre tali somme dal reddito d’impresa. Il pagamento dell’onere per il riscatto può avvenire in un’unica soluzione o in un massimo di 120 rate mensili, senza interessi applicati per la rateizzazione.

L’anzianità contributiva ottenuta attraverso il riscatto sarà determinante per il conseguimento del diritto alla pensione. Tuttavia, per la piena ufficialità di questa misura, sarà necessario attendere la pubblicazione della Legge di Bilancio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale.

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