Al posto di Reddito di Cittadinanza arrivano i nuovi sostegni del Governo: cosa è previsto

Dal primo gennaio 2024 non si potrà più richiedere il Reddito di cittadinanza. Il Governo ha pensato ad altri sostegni per i disoccupati. 

Dal 1°gennaio 2024 i disoccupati non potranno più richiedere il Reddito di cittadinanza, dato che verrà sostituito dall’Assegno di inclusione. Oltre a questo ci sono altri bonus che possono richiedere coloro che non lavorano.

bonus disoccupati quali richiedere
Con la fine del Reddito di cittadinanza, ci sono altri sostegni che possono richiedere i disoccupati – 20centesimi.it

Questi aiuti si possono dividere in due tipologie: le indennità di disoccupazione e gli aiuti erogati anche in costanza di lavoro (quando cioè non si è perso il lavoro). 

Fra le indennità di disoccupazione, che vengono erogate alle persone che si ritrovano senza lavoro c’è la NASpI, di cui possono usufruire i lavoratori subordinati che hanno maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni. L’importo erogato è pari al 75% dello stipendio medio percepito nel periodo di riferimento, se la retribuzione è inferiore a 1.352,19 euro per il 2023. Se la retribuzione media è superiore, si aggiunge un 25% per la parte residua, fino ad arrivare ad un massimo di 1.470,99 euro. Ma i bonus non finiscono qui.

Tutti i bonus e le indennità da richiedere per chi non ha lavoro

L’indennità spetta ogni mese per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni (quindi per un massimo di 24 mesi). Un’altra indennità di disoccupazione è la Dis-Coll, che possono richiedere i collaboratori coordinati e continuativi quando cessa una o più collaborazioni. Anche in questo caso verrà erogato un importo mensile per una durata massima di 12 mesi, a decorrere dall’ottavo giorno successivo alla fine del rapporto di collaborazione.

In particolare spetta un contributo pari al 75% del reddito medio mensile, se questo è pari o inferiore a 1.352,19 euro, fino ad arrivare ad un massimo che cambia ogni anno. A partire dal sesto mese di fruizione dell’indennità, questa viene ridotta del 3% ogni mese. Affinché si possa beneficiare della Dis-Coll, si deve ricercare attivamente lavoro. Poi c’è il SAR, sostegno al reddito, che spetta ai lavoratori interinali o in somministrazione che non hanno più il lavoro.

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Quali sono i sostegni e le indennità che possono richiedere i disoccupati – 20centesimi.it

Dopo ogni scadenza di contratto, questa è un’integrazione pari a 1000 euro, nel caso in cui la disoccupazione ci sia da almeno 45 giorni e con almeno 110 giorni di lavoro nell’ultimo anno. L’importo sale a 780 euro se si è disoccupati da almeno 45 giorni concluso l’iter del MOL, in “Mancanza di occasioni di lavoro”. 

Per i disoccupati agricoli dipendenti c’è l’indennità di disoccupazione agricola, che spetta per il numero delle giornate lavorate ma per massimo 365 giorni l’anno.  Per poter ottenere questa indennità è necessario essere iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, avere 2 anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria e almeno 102 contributi giornalieri nel biennio. L’importo erogato sarà del 40% della retribuzione di riferimento, con la trattenuta del 9% a titolo di contributo di solidarietà.

Oltre alle indennità di disoccupazione, ai disoccupati spettano dei sostegni anche se continuano a lavorare, come: 

  • l’indennità di malattia, che spetta in caso di malattia certificata dal medico entro i 60 giorni dalla cessazione del contratto da lavoro dipendente
  • il congedo di matrimonio, di cui possono usufruire, nei 90 giorni prima del matrimonio o dell’unione civile, coloro che hanno lavorato per almeno 15 giorni alle dipendenze di aziende industriali, artigiane o cooperative
  • il congedo di maternità a cui hanno diritto le donne disoccupate, vale per 5 mesi a patto che dalla sospensione del lavoro e l’inizio del congedo siano trascorsi non più di 60 giorni
  • il Bonus maternità, che possono richiedere le donne lavoratrici direttamente al Comune. Ha un importo di 1.917,3 euro, se si ha un ISEE inferiore a 19.185,13 euro.
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